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Platone

  Platone, Atene 427 a.C. - 347 a.C.,  è stato uno dei filosofi più importanti. La teoria delle idee: Platone ritiene che le idee perfette e immutabili esistano solo nel Iperuranio, un "mondo" sopra il nostro. Gli esseri umani provano a copiare le idee perfette e riprodurle sulla Terra, ovviamente senza riuscire nell'impresa del perfetto, infatti nascono le idee imperfette. L'essere esiste nel Iperuranio e solo chi è in grado di raggiungere la conoscenza, sarà in grado di conoscere l'essere e le idee perfette. Un esempio è la bellezza: per poter dire cosa è bello, bisogna conoscere l'idea perfetta della "bellezza". Le idee sono: i criteri di giudizio delle cose  le cause delle cose i modelli delle cose imitazioni idee-valori idee matematiche idee di oggetti naturali o artificiali La conoscenza: La conoscenza per Platone aveva due piani Dualismo Gnoseologico (piano del conoscere) Dualismo Ontologico (piano dell'essere) Nel piano del conoscere trov
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Socrate

 Buon pomeriggio, Nel parlare di filosofia non si può non parlare di Socrate: Socrate è uno dei pilastri della filosofia che ha influenzato la cultura occidentale (la nostra). Socrate ha vissuto nel V secolo a.C. e tutte le fonti scritte che abbiamo oggi non sono sue, ma del suo allievo Platone, il quale scrisse i dialoghi del suo maestro. Questo perché Socrate riteneva che il dialogo potesse stimolare il pensiero critico oltre che per comunicare fosse più efficace la presenza. I suoi principali concetti erano: 1. Maieutics : Socrate usava la "maieutica" o "arte ostetrica" filosofica, considerandosi un "ostetrico" delle idee, aiutando gli altri a far "partorire" le proprie conoscenze, come un'ostetrica fa con i bambini. 2. Ironia Socratica : Socrate spesso si presentava come ignorante per stimolare il dialogo e mostrare che la vera saggezza risiede nel riconoscere la propria ignoranza da qui possiamo citare la sua celeberrima "So di non

I Sofisti

Buon pomeriggio,  oggi tocca parlare dei sofisti. Innanzitutto i sofisti li possiamo definire come coloro che, nella Grecia antica, vendevano il loro sapere, o detto meglio che si facevano pagare per perfezionare o per farsi insegnare l'arte della retorica ovvero del parlare.  La retorica era (ed è tutt'ora) importante per esprimere la propria idea oppure per un caso in tribunale come accadeva spesso in Grecia; infatti a volte l'imputato poteva risultare innocente grazie al modo in cui si esponeva l'argomento. I Sofisti principali sono Protagora e Gorgia (ci sarebbero anche Prodico, Ippia e Antifonte). Protagora: Protagora sostiene il relativismo culturale e morale per cui ritiene che l'uomo sia la misura di tutte le cose; l'uomo è inteso come singolo, come popolo e/o come umanità. Una sua citazione famosa fa: "L'uomo è la misura di tutte le cose: delle cose che sono, che esse siano come sono, e delle cose che non sono, che esse siano come non sono"

I Pluralisti

Ciao. I pluralisti venivano chiamati così per via della loro teoria che si basava sulla molteplicità delle cose. Vediamo più da vicino i tre filosofi e le loro teorie. Empedocle: Empedocle pensava che il mondo fosse composto da 4 elementi fondamentali: terra, acqua, aria e fuoco. Con "l'Amore" e "l'Odio" gli elementi si separavano e in oltre si formavano le cose. Anassagora: Anassagora  riteneva che i semi fossero alla base dei principi. I semi contenevano i tipi di qualità e le caratteristiche per riprodurre di nuovo le cose. I semi erano particelle invisibili, divisibili infinitamente eterne e immutabili, infinite in quantità e numero. Democrito: Per Democrito la pluralità di principi materiali era l'atomo. Bisogna tenere a mente che in quell'epoca (460-370 a.C) non esistevano assolutamente i microscopi, perciò il suo pensiero viene poi ripreso e confermato (per l'esistenza degli atomi). Gli atomi si muovono nel vuoto, sono eterni e immutabili,

Parmenide e l'essere

Buon pomeriggio a tutti, oggi andremo a conoscere Parmenide.  La differenza sostanziale da  Eraclito  è che Parmenide ritiene che "l'essere è, e il non essere non è". Se ci facciamo caso è il modo di pensare più vicino alla nostra cultura, non a caso Parmenide nasce ad Elea (oggi Velia) che faceva parte della Magna Grecia ciò il Sud Italia. Per noi esiste "solo" un sì o un no, il bianco o il nero, il vero o il falso... Il suo pensiero è in contrapposizione con quello quello di Eraclito per alcuni aspetti, in particolare l'interpretazione dell'essere. Mentre Eraclito viene definito il filosofo del divenire perché sostiene che l'essere sia in continuo cambiamento, Parmenide viene definito il filosofo dell'immobilità in quanto ritiene che l'essere sia uno, eterno, imperituro, ingenerato, immobile, immutabile, finito e sfero; pertanto l'essere parmenideo può essere immaginato come una sfera (figura che rappresenta la perfezione per i greci) c

Eraclito e il divenire

 Buon pomeriggio, questa settimana mi occupo di Eraclito (VI-V sec a.C.) un filosofo "oscuro" per via di aforismi brevi ed enigmatici e col fatto che andasse in giro con il volto coperto da un cappuccio. Ma vediamo i suoi nuclei tematici, ovvero il flusso universale e il lògos e la legge dei contrari. Per Eraclito tutto l'universo è costantemente in movimento nella società e nella natura dove, in quest'ultima, si assiste al continuo alternarsi di elementi contrari (legge dei contrari) come l'acqua e il fuoco, il giorno e la notte, il bene e il male. "Pànta réi" una sua famosissima affermazione, ovvero "tutto scorre". Tutto scorre: l'acqua di un fiume e l'essere umano ed è perciò che Eraclito afferma che un uomo non farà mai il bagno nello stesso fiume perché l'acqua scorre e non sarà più la stessa e perché l'uomo cambia, sia a livello mentale che fisico. Eraclito afferma anche che le cose hanno un ordine razionale che però può e

I pitagorici e la matematica in natura

 Buon pomeriggio, quest'oggi guarderemo l'aspetto della matematica in natura. La matematica può essere una materia molto difficile e (quasi) mai apprezzata, soprattutto da studenti. Però per Pitagora e i suoi "seguaci" non era così. Le due dottrine erano: la dottrina dell'anima e quella del numero. In ordine; Pitagora aveva come desiderio quello di purificare l'anima per via del pensiero, possiamo dire comune di quell'epoca, che permetteva di rincarnarsi ovvero di vivere "di nuovo" in un altro corpo animale oppure umano che sia. Ma secondo me è qualcosa ormai si è sentito e perciò mi soffermerei di più sull'aspetto della dottrina del numero. Per Pitagora la natura è alla base dei numeri e può dunque essere misurata, per esempio i giorni, le stagioni, le ore, le melodie musicali, le arti... Il numero è un punto e da quel punto si ricavano: il punto (chiaramente un punto), la linea (due punti), la superfice (tre punti) e il solido (quattro punt